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Fottuti runners

Gump

Uno decide di correre non tanto perchè questo sport abbia in sè qualcosa di speciale, ma più che altro perchè si deve smaltire qualche chilo di troppo, non si vuole fare la muffa a casa o, semplicemente, perchè ci si vuole cimentare con un’attività che non necessita di grandi cose… scarpe, calzoncini e maglietta e via.
Il bel tempo aiuta…e così si va…fiatone le prime volte (per me sempre, ogni fottuta volta), prima mezzoretta, poi qualche minuto in più e, infine, ci si prefigge qualche obiettivo. Il mio erano i 10km…sono arrivato fino a 21 km ma in condizioni che è meglio non raccontare. Comunque torniamo a noi dopo questo preambolo non richiesto: decido di fare questa gara perchè Richi mi tempesta di messaggi dicendomi che è una figata. Accetto senza pensarci due volte, solo dopo mi accorgo che c’è un dislivelo della madonna. Si va da Orta fino a Corconio per poi scendere fino all’altra sponda del lago, destinazine Pella. Totale16 km di agonia. Capisco studiando il percorso su internet che c’è da faticare. Provo il percorso la settimana prima della gara e, dopo 10 minuti, alla salita del Sacro Monte rischio il primo svenimento. Dopo va un poco meglio, ma due tre salite mi spezzano le gambe…bestemio mentre sudo e penso che per partecipare a sta fatica ho pure pagato…
Arriva il giorno della gara: scopro che non ci si può fare neppure la doccia cribbio… vado con Richi a Pella in scooter (grande idea per scappare dai circa 850 iscritti alla gara che giungono sul posto dotati di quattro ruote intasando tutti i parcheggi disponibili fino a S.Maurizio d’Opaglio).

Eccomi lì, 850 fottuti runners vestiti di tutto punto, immancabile orologio con gps al polso, vaselina sulle tette, fisici asciutti, parlano solo di tempi, gare disputate e da disputare. Fottuti runners!
E’ il mio anatema per tutto il tempo in cui aspettiamo la partenza (prevista ore 10, noi siamo in piazza  dalle 20.30!). Sono in tanti, amici, squadre, compagni di vita, eterosessuali, omossessuali: c’è una sorta di intesa mentale tra questi malati di mente che decidono di faticare per non so quale strana alchimia. Ci si sorride, ci si saluta, si fanno foto. Bella atmosfera, anche se per me restano dei “fottuti runners” (qualcuno ammetto è simpatico).
Io sembro un po’ fantozziano: abbigliamento decathlon (tutto rigorosamente sotto i 10 euro),  per l’occasione sfoggio un paio di scarpe  (colore grigio topo con spruzzate di giallo gatorade) rinunciando alle mie storiche nike del 2005 ormai logore e rigide. Non c’è un colore che si abbini. Mostro una stempiata che avrei dovuto celare tagliandomi il capello, ma l’ozio e la piscina hanno avuto il sopravvento nel pomeriggio pre gara…
Si inizia sono nervoso, sudo e la pila che ho in testa mi rompe i coglioni. Richi è carico come una molla. Partiamo nelle retrovie, scelgo un low profile e infatti ci intasiamo nel budello dopo 50 metri.
Affrontiamo la prima salita e scopriamo che hanno abolito la salita massacrante del Sacro Monte. Scende di giubulio da parte mia, come ad un gol dell’Italia ai mondiali. Prendo coraggio, faccio il ritmo (blando ma dignitoso). Sto miracolosamente bene, respiro e tengo testa. Ho fatto due gare di corsa e ho sempre visto gente superarmi. Stavolta non mi supera nessuno (almeno per ora…).
Passo le salite indenne, chiacchiero e scherzo. Finalmente si scende, Richi dice che abbiamo un buon ritmo. In discesa ci sono dei pazzi che si lanciano a mille allora e dopo pochi metri, quando la strada torna in piano, li recuperi senza problemi perché sono mezzi morti. Ci sono donne e anziani che corrono quanto e meglio di me. Passano i km, a metà gara c’è un ristoro e mi verso un po d’acqua in faccia. Ovviamente sbaglio mira e mi lavo completamente. Alle 11 di sera sotto l’ombreggiato lungolago fa freddo e mi maledico per l’errore. Inizio a faticare, la strada diventa sterrato ed è difficile stare affiancati. Becchiamo una ex collega di Richi con musica al seguito.Invece delle cuffie la offre in stereo a tutti…l’Ipod rimane illumuminato sopra le chiappe…bah…comunque la superiamo. C’è un personaggio che soprannominiamo l’elastico che ci supera in discesa e ribecchiamo sul piano. Richi lo batterà nello sprint finale…io no ma la sua faccia da pirla non vale i 40 secondi di vantaggio che ha su di me…
Rischio un volo epico su una radice, ma non cado. Richi mi stacca…mancheanno 2 km….inizio a soffrire…e la gente inzia a superarmi. Fottuti runners state dietro!
Stringo i denti, sul finale provo uno sprint da centometrista ma sbaglio clamorosamente la distanza dell’arrivo, parto troppo presto e quindi scoppio dopo lo sforzo facendomi superare nuovamente da quelli che ho sorpassato poco prima ma che  fanno lo sprint al momento giusto. Taglio il traguardo, Richi mi batte il cinque io desidero solo acqua e invece vedo solo le tartine al gorgonzola del ristoro. Fottuti runners!

ps. per la cronaca ho chiuso la gara in 1:22:54 – 466 posizione su 855 iscritti.
ps.2. I runners sono come dei fondamentalisti islamici, pronti a tutto per correre. Insomma dei fottuti kamikaze rompicoglioni. Le gare però sono come delle moschee, sempre belle da vedere e da fare anche se non sei della loro stessa religione…

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Luca Bertellè

Amo la corrispondenza orale davanti a una bottiglia, con chiasso e schiocchezze in abbondanza (J. Reynolds 1732-1792)

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